Passa ai contenuti principali

Digiuno ed esercizio fisico

Le diete che prevedono qualche forma di digiuno sono sempre più diffuse. Ora una nuova ricerca dimosterebbe che la privazione alimentare può aumentare la resistenza fisica.
Gli atleti che si allenano oer le gare di resistenza mangiano molto, soprattutto carboidrati, per produrre il glucosio che fornisce energia ai muscoli. Altri preferiscono un’alimentazione controllata. E il digiuno?
I culturisti, i ciclisti e altri sportivi che a periodi evitano di mangiare sono in aumento. Alcuni digiunano due giorni alla settimana, assumendo circa 600 calorie (non è un digiuno vero e proprio, ma è sufficiente ad ottenere gli stessi effetti metabolici), e mangiano regolarmente negli altri cinque. È la cosidetta dieta 5:2. Nel frattempo fanno aerobica e potenziamento, insomma un allenamento completo.
Sulle prime potrebbe sembrare strano, perché l’esercizio fisico consuma energia che va reintegrata alimentandosi.
Com’è possibile, quindi, che il digiuno funzioni?
Uno studio cita un gruppo di ciclisti professionisti che se digiunava la sera (e a colazione) il giorno dopo faceva tempi migliori rispetto a quando non digiunava. Inoltre, scrivono sempre gli autori della ricerca, per chindigiuna con regolarità o segieuna doeta, gli esertcizi di potenziamento possono scongiurare la perdita di massa muscolare, aumentando l’ossidazione degli acidi grassi nelle cellule.
Durante un digiuno di 12-16 ore, scrivono i ricercatori, il corpo consuma il glucosio presente nel fegato e si alimenta con gli acidi grassi. Invece di bruciare gli zuccheri, quindi, brucia i grassi- fonte di energia più efficiente- attivando i corpi chetonici.
Da altri studi emerge che il passaggio dal metabolismo del glucosio a quello dei lipidi è associato a migliori condizioni di salute e maggiore resistenza alle malattie croniche. E secondo alcuni studi cognitivi, quando si attivano i chetoni il cervello funziona meglio.


Commenti

Post popolari in questo blog

I fiori di Bach e le sette categorie

  Oggi vorrei parlarvi delle 7 categorie in cui s possono dividere i 38 Rimedi del Dr. Bach: Fiori per la paura Fiori per coloro che soffrono l'incertezza Fiori per l'insufficiente interesse per il presente Fiori per la solitudine Fiori per l'ipersensibilitaà alle influenze e alle idee Fiori per lo scoraggiamento o la disperazione Fiori per la preoccupazione eccessiva per il benessere degli altri All'interno di ogni categoria ci sono i fiori che possono essere assimilati a questa categoria che vanno a riequilibrare le varie emozioni.   Per una panoramica sui 38 rimedi, visita la pagina dedicata sul sito  BachCentre.it.

Fiori Australiani per gli animali

Gioia, eccitazione, dolore, tristezza e rabbia trovano riscontro nel mondo animale.  Gli animali, come tutti gli essere viventi, hanno vibrazioni energetiche proprie e l’equilibrio di tale energia è fondamentale per il loro benessere.  Le Australian Bush Flower Essences aiutano ad armonizzare i disequilibri vibrazionali che possono influire negativamente. Aiutano a elaborare gli effetti delle esperienze negative e agiscono sui modelli comportamentali che possono influire negativamente sulla qualità di vita di ogni essere vivente. Sono particolarmente utili per ristabilire l’equilibrio naturale e favoriscono l’armonia ristabilendo la connessione con le energie positive della Natura. Consigli d’uso: Aggiungere 4 gocce per gli animali di piccola taglia (pesci, uccelli, criceti, conigli) e 7 gocce per gli animali di media (cani e gatti) e grande taglia (cavalli, mucche) mattino e sera. Oggi vi perlo dei composti già pronti dell' Australian Bush Flower-...

Tanti buoni motivi per adottare gli animali: oltre alle ragioni etiche, i motivi per non comprare un animale domestico sono svariati

Gli inglesi li chiamano pet: sono gli animali da compagnia, che comprendono pesci, uccelli, mammiferi e rettili. Fra questi, i preferiti dagli italiani sono cani e gatti. Eppure, secondo le stime OIPA (l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali) ogni anno in Italia vengono abbandonati circa 150.000 fra cani e gatti, con un’incidenza maggiore nel sud del Paese. Quando un animale rimane solo in strada rappresenta  un pericolo per se stesso e per gli altri  mentre quando viene recuperato, gli si aprono le porte del canile o del gattile, con il rischio di non uscirne più. Come in tante altre situazioni in cui i più deboli subiscono violenze, ingiustizie e sofferenza ci troviamo di fronte a un’espressione di bassa coscienza collettiva.  Gandhi affermava infatti che: «La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali». Il fenomeno dell’abbandono Ecco alcuni utili consigli che possiamo mettere in pr...