Passa ai contenuti principali

Come ci si prepara alla primavera

Quando ci vogliamo preparare all'arrivo della primavera è la stessa natura a darci una mano.
La frutta di stagione, le verdure che crescono durante l’inverno, la nostra innata propensione verso i cibi che ci scaldano mentre il clima ci riserva temperature vicino allo zero, sono le scelte che la tradizione orientale consiglia. E se poi riusciamo a portare in tavola il maggior numero di prodotti a “chilometro zero”, allora stiamo facendo tutto quello che serve per arrivare bene preparati al momento in cui le giornate si allungheranno e avremo bisogno di una maggiore riserva di energie.

Curare l’alimentazione 

«Per la Medicina Tradizionale Cinese – dice il dottor Mauro Cucci, medico, neuropsichiatra, agopuntore, psicoterapeuta, fitoterapeuta e docente della Scuola Italiana di Naturopatia – la primavera è la rinascita, è un periodo che richiede nuove intense energie. Durante l’inverno abbiamo meno ricarico energetico, meno sole e l’organismo fatica a eliminare le scorie che produce. Dobbiamo quindi aiutare il nostro corpo a mantenere il giusto equilibrio, e nel contempo ci dobbiamo preparare al cambio di stagione, altrimenti i mesi primaverili rischiano di trovarci deboli e apatici. Durante l’inverno dobbiamo arricchirci di vitamina C e antiossidanti. La frutta di stagione in questo caso è perfetta. Inoltre, tre o quattro noci al giorno sono sufficienti per coprire il fabbisogno quotidiano di omega 3.
Altra accortezza, al fine di purificare il nostro organismo, è l’uso degli alimenti che siano dei diuretici naturali. Faccio un esempio: la tradizione culinaria di molte regioni italiane prevede nelle pietanze l’uso del tarassaco, una pianta che ha un ottimo potere drenante e facilita la diuresi. Quando è molto freddo è opportuno introdurre sostanze energeticamente “calde”, come spezie, pepe e peperoncino. Questa è un’altra scelta che contribuisce a mantenere l’organismo in una condizione di equilibrio». 

Esercizio fisico e integratori 

Ma non dobbiamo dimenticare che l’inverno è la stagione che ci tiene al chiuso, il periodo che meno ci invita a fare passeggiate e a trascorrere ore all'aperto. Questo è negativo, perché l’attività fisica ha un ruolo molto importante nel nostro quotidiano, e anche nei periodi meno favorevoli bisogna trovare il modo di mantenersi in esercizio. 
«Secondo l’antica tradizione orientale, l’energia che ci sostiene – continua Cucci – è composta da tre componenti: l’energia innata, quella che ci caratterizza dalla nascita, l’energia alimentare, e l’energia respiratoria. La corretta respirazione è, in gran parte, il frutto di una sana attività fisica. A questo proposito la tradizione cinese attribuisce grande importanza alle arti marziali, al Qi Gong, ma possiamo considerare ottimale anche lo Yoga. A tutto questo si aggiungono la generale qualità della vita, l’ambiente in cui viviamo, il nostro approccio globale con l’esistenza. Come ogni disciplina olistica, anche la Medicina Tradizionale Cinese guarda all'equilibrio generale della nostra vita. Dobbiamo essere consapevoli che il benessere deriva dalla combinazione di tutti i fattori che danno una “visione completa” di noi stessi e della nostra quotidianità. Ogni nostra scelta non deve avere come obiettivo solamente l’evitare il deterioramento dell’organismo, ma perseguire il raggiungimento dell’equilibrio ideale. Un equilibrio obbligatoriamente personalizzato». 
La cosiddetta astenia primaverile può essere evitata e prevenuta con una serie di accorgimenti che passano per la corretta alimentazione; una buona dose di movimento; un’educazione a seguire i ritmi della natura e usare i suoi frutti di stagione, per garantirci il giusto equilibrio psicofisico. 
«Qualcuno – conclude Cucci – con i primi caldi primaverili può aver bisogno di un aiuto per affrontare il cambio di stagione. In tal caso possono venire in soccorso dei fitoterapici che supportano la persona nel momento in cui, rapidamente, le giornate si allungano, si passano più ore all'aria aperta e si consuma di più. Un ottimo presidio, a questo proposito, può essere il ginseng ».

Altro grosso aiuto per la primavera è il mix Energy degli Australian Bush Flowers.



Commenti

Post popolari in questo blog

I fiori di Bach e le sette categorie

  Oggi vorrei parlarvi delle 7 categorie in cui s possono dividere i 38 Rimedi del Dr. Bach: Fiori per la paura Fiori per coloro che soffrono l'incertezza Fiori per l'insufficiente interesse per il presente Fiori per la solitudine Fiori per l'ipersensibilitaà alle influenze e alle idee Fiori per lo scoraggiamento o la disperazione Fiori per la preoccupazione eccessiva per il benessere degli altri All'interno di ogni categoria ci sono i fiori che possono essere assimilati a questa categoria che vanno a riequilibrare le varie emozioni.   Per una panoramica sui 38 rimedi, visita la pagina dedicata sul sito  BachCentre.it.

Fiori Australiani per gli animali

Gioia, eccitazione, dolore, tristezza e rabbia trovano riscontro nel mondo animale.  Gli animali, come tutti gli essere viventi, hanno vibrazioni energetiche proprie e l’equilibrio di tale energia è fondamentale per il loro benessere.  Le Australian Bush Flower Essences aiutano ad armonizzare i disequilibri vibrazionali che possono influire negativamente. Aiutano a elaborare gli effetti delle esperienze negative e agiscono sui modelli comportamentali che possono influire negativamente sulla qualità di vita di ogni essere vivente. Sono particolarmente utili per ristabilire l’equilibrio naturale e favoriscono l’armonia ristabilendo la connessione con le energie positive della Natura. Consigli d’uso: Aggiungere 4 gocce per gli animali di piccola taglia (pesci, uccelli, criceti, conigli) e 7 gocce per gli animali di media (cani e gatti) e grande taglia (cavalli, mucche) mattino e sera. Oggi vi perlo dei composti già pronti dell' Australian Bush Flower-...

Tanti buoni motivi per adottare gli animali: oltre alle ragioni etiche, i motivi per non comprare un animale domestico sono svariati

Gli inglesi li chiamano pet: sono gli animali da compagnia, che comprendono pesci, uccelli, mammiferi e rettili. Fra questi, i preferiti dagli italiani sono cani e gatti. Eppure, secondo le stime OIPA (l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali) ogni anno in Italia vengono abbandonati circa 150.000 fra cani e gatti, con un’incidenza maggiore nel sud del Paese. Quando un animale rimane solo in strada rappresenta  un pericolo per se stesso e per gli altri  mentre quando viene recuperato, gli si aprono le porte del canile o del gattile, con il rischio di non uscirne più. Come in tante altre situazioni in cui i più deboli subiscono violenze, ingiustizie e sofferenza ci troviamo di fronte a un’espressione di bassa coscienza collettiva.  Gandhi affermava infatti che: «La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali». Il fenomeno dell’abbandono Ecco alcuni utili consigli che possiamo mettere in pr...