A poco più di tre mesi dall'adozione del mio secondo cane Dee Dee, che è un esempio di successo di adozione consapevole, fatta grazie al supporto di Marina Garfagnoli, educatrice cinofila e mia grande amica, vorrei scrivere un articolo su cosa voglia dire adottare consapevolmente un animale (non necessariamente cane e gatti).
Quando pensiamo agli animali con cui conviviamo nel nostro Paese siamo soliti riferirci a cani e gatti, circa quattordici milioni di animali, una cifra che sembra già enorme.
Eppure, se consideriamo il totale di sessanta milioni di animali presenti nelle nostre case, ci accorgiamo che cani e gatti sono una netta minoranza rispetto all’esercito più o meno silenzioso di conigli, cavie, cincillà, criceti, degu, cani della prateria e citelli, petauri dello zucchero, furetti, uccelli di ogni specie, rettili, anfibi, insetti e pesci.
Animali da sempre considerati in qualche modo di serie B, perché meno conosciuti, di piccole dimensioni, venduti alle fiere e nei mercati in condizioni tali da indurre a pensare che quasi non si tratti di animali, ma di piccoli oggetti da arredamento: tartarughine d’acqua in vaschette di plastica con la palma da tenere sulla mensola della cucina, pappagalli dai mille colori e pesci di ogni forma per il salotto, serpenti e sauri affascinanti ed esotici per sorprendere gli ospiti.
Per non parlare di conigli e piccoli mammiferi, che passano l’intera esistenza in gabbie più o meno spaziose, così possiamo accontentare i bambini senza l’impegno di un cane…
Fortunatamente negli ultimi anni qualcosa sta cambiando: sempre più medici veterinari stanno prendendo coscienza della necessità di acquisire competenza ed esperienza per approcciare la cura di questi animali dalle caratteristiche e necessità molto differenti dal cane e dal gatto e si stanno impegnando per diffondere una cultura degna di questo nome.
Così come tante associazioni attive sul web che mettono a disposizione schede di gestione corrette e creano gruppi a favore di un’adozione consapevole, in cui diviene semplice acquisire informazioni utili prima di decidere di accogliere un animale in casa.
Adottare è una scelta di consapevolezza
Ogni animale, a qualunque specie appartenga, è un individuo.
Con il proprio mondo emozionale e le proprie esigenze etologiche, le peculiari caratteristiche anatomo-fisiologiche, le proprie necessità ambientali e nutrizionali.
Far entrare un animale nella nostra vita è una scelta, non un obbligo, una scelta che sottende la responsabilità che ci assumiamo nei confronti di un altro essere, senza se e senza ma.
Informarci preventivamente sulle caratteristiche di specie, condividere le informazioni con le persone con cui viviamo, chiederci in modo onesto se davvero saremo in grado non solo ora ma anche per gli anni a venire, di mettere a disposizione degli animali il nostro tempo, i nostri spazi modificandoli in base alle loro esigenze, le nostre risorse per garantire un alto livello di cure con assistenza medica specialistica e un’alimentazione ricca e completa, allora la nostra sarà davvero un’adozione consapevole e un’esperienza di vita condivisa gratificante.
Ogni animale ha le sue esigenze
Un coniglio è un animale sociale, non può passare la vita da solo in una gabbia, perché questo equivale a un vero e proprio maltrattamento etologico.
Un pappagallo, soprattutto se allevato a mano dall’allevatore e non dai suoi genitori, è un impegno molto serio, per moltissimi anni avrete con voi un individuo che pretenderà la vostra presenza continua e una relazione esclusiva, soffrirà terribilmente se a un certo punto della vostra vita prenderete altri impegni e lo lascerete solo.
Rettili (e sottolineo che anche le tartarughe lo sono!), anfibi, insetti vivono in mondi e ambienti completamente diversi dal nostro, generalmente in zone tropicali e subtropicali del mondo, con temperature, umidità, escursione giorno-notte e alimentazione molto particolari.
Se non siete grandi appassionati e non pensate di dedicare tanto tempo della vostra vita alla creazione, gestione e manutenzione di terrari e terracquari adeguati per dimensioni e caratteristiche alle specie che ospitano, se non siamo disposti a impegnarci per mettere a disposizione un’alimentazione adeguata non sempre semplice da reperire, non adottiamo questi animali, non condanniamoli ad ammalarsi e morire per cattiva gestione in scatole di plastica, legno o vetro.
Senza parlare dei pesci, che arrivano a milioni trasportati nel nostro Paese da tutto il mondo, con tassi di mortalità elevatissimi. Un pesce rosso in una boccia rotonda diventa l’emblema di tutto ciò che dobbiamo imparare a evitare: un animale che arriva in casa senza aver meditato accuratamente sulla scelta, mantenuto per anni in un ambiente assolutamente non idoneo, privo di qualunque arricchimento ambientale, senza sistema di filtraggio e controllo accurato della qualità dell’acqua.
E
cco, cominciamo a guardare con altri occhi questi meravigliosi animali, pensiamo a come vivrebbero in natura, riflettiamo sul meglio che possiamo offrire loro e se non è abbastanza non li adottiamo; amare gli animali, qualunque animale, è anche questo!
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