Da un lato ci sono le giuste conquiste sociali, dall’altro le forme di malessere e malattie che prima erano tipicamente maschili.
A pochi giorni dalla festa delle donne vorrei condividere con voi questo articolo alquanto allarmante su quanto la nostra società metta a repentaglio la salute delle donne.
Negli ultimi anni le donne si sono trovate a mettere sui due piatti della bilancia gioie e dolori di un percorso che, nella società contemporanea, ha dato soddisfazioni, ma che nel contempo ha evidenziato nuovi problemi.
Al centro delle varie riflessioni troviamo preoccupanti valutazioni sulla salute della donna, e studi su quanto l’ambiente quotidiano in cui si vive – lavoro, relazioni, successo, preoccupazioni, competitività, soddisfazioni e aspettative – stia influenzando la qualità della vita.
Tutto questo è materia di studio per chi si occupa di Epigenetica.
Tumori, depressione, stress
«L’emancipazione sociale della donna – dice il dottor Mauro Cucci, medico, neuropsichiatra, agopuntore ed esperto di Medicina Tradizionale Cinese – è un grande risultato della nostra epoca. La condizione, come si può immaginare, non è omogenea in tutto il mondo. In proposito, ci sono delle contraddizioni anche nei Paesi occidentali, ma certe conquiste sono fortunatamente consolidate.
Il problema è che il riconoscimento di una parità di ruolo e opportunità fra uomo e donna ha preso come modello di riferimento il ruolo sociale e lavorativo dell’uomo. Per la donna l’emancipazione sociale si è trasformata in una spinta a uniformarsi il più possibile all’uomo. Nella doverosa ricerca della parità, si rischia di perdere di vista le specificità di ognuno.
I risultati si iniziano a vedere oggi: le donne contraggono malattie che un tempo erano prevalentemente appannaggio degli uomini. Tumori, depressione, forte stress, sono problemi di salute che stanno investendo la sfera femminile in modo diverso rispetto al passato.
Le ricerche di epigenetica stanno dando supporto scientifico a queste osservazioni, e occorrerebbe riflettere urgentemente su come l’ambiente sociale sta influenzando la salute oggi e su quali potranno essere le ricadute per le future generazioni».
L’ambiente ha un’incidenza nella generazione di molte malattie cronico-degenerative come il cancro. È stato anche riscontrato che un regime alimentare sbilanciato in gravidanza, e disturbi metabolici durante lo sviluppo dell’embrione, possono avere effetti persistenti sulla salute ed essere trasmessi alla generazione successiva.
«Dovremmo certamente preservare gli esiti di un’evoluzione culturale che sta portando alla parità di genere – dice il dottor Cucci – è ovvio, però, che non dovremmo subire passivamente le distorsioni che stiamo evidenziando. La discussione esce dal campo medico ed entra in una dimensione sociale e antropologica, ma è giusto che i medici lancino l’allarme: stiamo intraprendendo un cammino che potrebbe avere esiti devastanti per la salute delle donne e quindi anche delle future generazioni». È quindi urgente prendere atto delle tendenze che si stanno riscontrando e suggerire dei cambiamenti.
«Non c’è dubbio. Non possiamo trascurare – sottolinea Mauro Cucci – le evoluzioni che abbiamo davanti agli occhi. Uomini e donne non sono identici. Devono avere pari dignità, nel rispetto delle specificità. Alcuni aspetti delle culture secolari non dovrebbero essere buttati via, perché ci manifestano equilibri e conoscenze che sono parte integrante dell’evoluzione della specie umana.
Pensiamo ad esempio a ciò che arriva dalla Medicina Tradizionale Cinese, la quale guarda alla donna con un’attenzione del tutto particolare. Negli suoi testi millenari, la tutela della salute della donna è considerata fondamentale: attraverso di essa, tutelando la procreazione, si tutela la salute del genere umano».
A pochi giorni dalla festa delle donne vorrei condividere con voi questo articolo alquanto allarmante su quanto la nostra società metta a repentaglio la salute delle donne.
Negli ultimi anni le donne si sono trovate a mettere sui due piatti della bilancia gioie e dolori di un percorso che, nella società contemporanea, ha dato soddisfazioni, ma che nel contempo ha evidenziato nuovi problemi.
Al centro delle varie riflessioni troviamo preoccupanti valutazioni sulla salute della donna, e studi su quanto l’ambiente quotidiano in cui si vive – lavoro, relazioni, successo, preoccupazioni, competitività, soddisfazioni e aspettative – stia influenzando la qualità della vita.
Tutto questo è materia di studio per chi si occupa di Epigenetica.
Tumori, depressione, stress
«L’emancipazione sociale della donna – dice il dottor Mauro Cucci, medico, neuropsichiatra, agopuntore ed esperto di Medicina Tradizionale Cinese – è un grande risultato della nostra epoca. La condizione, come si può immaginare, non è omogenea in tutto il mondo. In proposito, ci sono delle contraddizioni anche nei Paesi occidentali, ma certe conquiste sono fortunatamente consolidate.
Il problema è che il riconoscimento di una parità di ruolo e opportunità fra uomo e donna ha preso come modello di riferimento il ruolo sociale e lavorativo dell’uomo. Per la donna l’emancipazione sociale si è trasformata in una spinta a uniformarsi il più possibile all’uomo. Nella doverosa ricerca della parità, si rischia di perdere di vista le specificità di ognuno.
I risultati si iniziano a vedere oggi: le donne contraggono malattie che un tempo erano prevalentemente appannaggio degli uomini. Tumori, depressione, forte stress, sono problemi di salute che stanno investendo la sfera femminile in modo diverso rispetto al passato.
Le ricerche di epigenetica stanno dando supporto scientifico a queste osservazioni, e occorrerebbe riflettere urgentemente su come l’ambiente sociale sta influenzando la salute oggi e su quali potranno essere le ricadute per le future generazioni».
Epigenetica: quanto l’ambiente ci influenza
L’Epigenetica è un settore della conoscenza scientifica che prende in considerazione le modificazioni dell’espressione genica, senza alterazioni nella sequenza del DNA. Vari studi hanno osservato quanto la salute fisica e mentale di un individuo sia influenzata dallo stile di vita e dall’ambiente in cui si vive.L’ambiente ha un’incidenza nella generazione di molte malattie cronico-degenerative come il cancro. È stato anche riscontrato che un regime alimentare sbilanciato in gravidanza, e disturbi metabolici durante lo sviluppo dell’embrione, possono avere effetti persistenti sulla salute ed essere trasmessi alla generazione successiva.
«Dovremmo certamente preservare gli esiti di un’evoluzione culturale che sta portando alla parità di genere – dice il dottor Cucci – è ovvio, però, che non dovremmo subire passivamente le distorsioni che stiamo evidenziando. La discussione esce dal campo medico ed entra in una dimensione sociale e antropologica, ma è giusto che i medici lancino l’allarme: stiamo intraprendendo un cammino che potrebbe avere esiti devastanti per la salute delle donne e quindi anche delle future generazioni». È quindi urgente prendere atto delle tendenze che si stanno riscontrando e suggerire dei cambiamenti.
«Non c’è dubbio. Non possiamo trascurare – sottolinea Mauro Cucci – le evoluzioni che abbiamo davanti agli occhi. Uomini e donne non sono identici. Devono avere pari dignità, nel rispetto delle specificità. Alcuni aspetti delle culture secolari non dovrebbero essere buttati via, perché ci manifestano equilibri e conoscenze che sono parte integrante dell’evoluzione della specie umana.
Pensiamo ad esempio a ciò che arriva dalla Medicina Tradizionale Cinese, la quale guarda alla donna con un’attenzione del tutto particolare. Negli suoi testi millenari, la tutela della salute della donna è considerata fondamentale: attraverso di essa, tutelando la procreazione, si tutela la salute del genere umano».
Commenti
Posta un commento